«Settembre 1969, in una redazione milanese, un direttore di giornale, mentre si sta facendo il programma di lavoro, dice: “Allora, quando sei pronto telefonami e così ti mando il fotografo”. “Ma come, il fotografo sono io!”, risponde il fotografo (che mi ha pregato di non riferire il suo nome perché si vergognava di quanto successo). Anche questi sono i frutti del ‘fototesto’…»
Calogero Cascio